Il mandarino appartiene alla famiglia rutacee, ed esattamente come le arance può essere considerato un agrume. Originario della Cina meridionale e del Laos ha conquistato l’Europa dei climi mediterranei. Il frutto contiene meno vitamina dell’arancia, ma ha più zuccheri e un maggiore valore energetico., è molto dissetante grazie a sua alto contenuto di acqua, minerali e acidi organici. Tra le varietà italiane di maggior successo si ricorda il “mandarino di Sicilia”. I suoi valori nutrizionali sono simili a quelli dell’arancio:

In particolare, il mandarino, è ricco di bromo, che lo rende utile nei casi di ipereccitazione nervosa e di insonnia; l’azione stimolante sulla secrezione biliare ne farebbe un rinforzo digestivo dei cibi ricchi di grassi e un regolatore del colesterolo. La scorza può essere consumata insieme alla polpa, esattamente come quella dell’arancia, offre una buona quantità di vitamine, oli essenziali, fibre e altri composti che lo rendono un buon ausilio come antiossidante e preventivo delle malattie degenerative; Tona tonico dello stomaco e del sistema nervoso e antisettico, regolatore dell’appetito e del metabolismo degli zuccheri e dei grassi. Il mandarancio è il risultato di un’ibridazione e anche a livello nutrizionale si trova fra l’arancia e il mandarino, generalmente è più grosso del mandarino, ha la scorza morbida, il gusto acquoso e il profumo intenso. Un altro ibrido è rappresentato dalla Clementina, un dolce, piccolo mandarancio ottenuto dal mandarino e il melangolo. Dall’interfecondazione fra mandarino e pompelmo vi è il mapo, un ibrido abbastanza conosciuto anche in Europa

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