La frutta e la verdura rappresentano una buona fonte di fibra alimentare tanto da fornire quasi la metà dell’apporto di fibra della dieta italiana, essa risulta essere importante per la regolazione di diverse funzioni fisiologiche dell’organismo.

Alcuni composti che la costituiscono sono insolubili in acqua e agiscono prevalentemente sul funzionamento del tratto gastrointestinale, facilitando il transito del bolo alimentare a l’evacuazione delle feci, altri sono solubili in acqua e limitano in piccola parte l’assorbimento di alcuni nutrienti, come zuccheri e grassi, riducendolo e rallentandolo, contribuendo così al controllo del livello di glucosio e di colesterolo nel sangue.

Numerosi studi epidemiologici indicano che una dieta ricca di frutta e vegetali freschi e povera di grassi, zuccheri, alcol e sale è associata ad un ridotto rischio di mortalità, nonchè di diverse patologie importanti come malattie cardiovascolari, diabete, malattie dell’apparato digerente e tumori.

Ma quanta frutta e verdura occorre mangiare?

Le raccomandazioni internazionali dicono che dovremmo mangiare almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno, come obiettivo minimo di salute per la prevenzione delle malattie croniche, nel totale, ovviamente, non sono considerati i succhi di frutta per l’assenza di fibra e la presenza di zuccheri.

I consumi attuali medi di frutta e verdura degli italiani sono appena sufficienti però, a coprire la raccomandazione minima, pertanto è importante capire quali sono i determinanti delle scelte alimentari, che portano a scegliere o non scegliere questi alimenti.

• Difficilmente si tende a scegliere il gusto in nome della salute
• Si è convinti che la propria alimentazione sia corretta senza dover aumentare il consumo di questi alimenti
• Possibilità di accedere facilmente a frutta e verdura
• Abitudini familiari

Come superare queste convinzioni? Un piccolo compito per te!

Prova per una settimana a sostituire tutti i cibi con zuccheri aggiunti (merendine, snack, nutella …) con della frutta fresca o con una verdura di stagione, ti farò vedere che, dopo un pò, il cibo raffinato avrà un sapore diverso  e avrai aggiunto frutta e verdura alla tua alimentazione!

Prendi un taccuino, un agenda e inizia a scrivere tutto ciò che mangi durante la giornata, hai raggiunto almeno in un giorno i 400 grammi di frutta?

Per diversi fattori non si riesce ad acquistare frutta e verdura freschi (reddito, cultura, area geografica) hai mai provato a comprare quelli di stagione nel posto più facilmente raggiungibile da te, senza cercare alimenti che provengono da aree geografiche diverse da quella in cui risiedi? Costeranno meno, saranno eco sostenibili e più saporiti.

Alle mie pazienti faccio sempre una domanda, quando mi dicono di mangiare cibi fuori stagione: “Hai mai visto una pianta di pomodori crescere al freddo?” Inevitabilmente mi rispondono no. I pomodori per maturare hanno bisogno del calore della terra, dell’acqua e del sole. Se mangiate i pomodori in pieno inverno vuol dire che sono coltivati in ambiente protetto, in cui vengono replicate le stesse condizioni atmosferiche estive, o vengono importati in Italia da luoghi più caldi. Credi che sia la stessa cosa di comprare pomodori nella giusta stagiorne?

È vero che ormai si trova tutto in qualsiasi momento dell’anno, allora perchè, a Natale, invece di mettere le bucce dei mandarini sulle cartelle della tombola non ci mettiamo i semini dell’anguria? Utilizzare la stagionalità degli alimenti ti permetterà di utilizzare, per ogni periodo dell’anno, l’alimento naturalmente coltivato ad un costo inferiore e con un sapore, forse, migliore! Il posto migliore in cui trovare alimenti di stagione è il mercato di frutta e verdura, dove potrai trovare alimenti a chilometro zero.

Se non sei sicura della stagionalità degli alimenti, ti consiglio questo post in cui ti elenco, per ogni stagione, la frutta e la verdura, ricorda che le stagioni di mezzo (primavera e inverno) possono portare con se, all’inizio, un pò di alimenti della stagione precedente e anticiparne qualcuno della stagione successiva nell’ultimo mese.