La tiroide di Hashimoto è una malattia autoimmune a genesi multifattoriale, ad andamento cronico che predilige il sesso femminile con una prevalenza che può raggiungere il 10% della popolazione generale.

La predisposizione è multigenica, in quanto coinvolge vari geni che codificano per proteine coinvolte nella regolazione della risposta immunitaria. Nei soggetti geneticamente predisposti intervengono fattori endogeni o esogeni a indurre lo sviluppo della tiroide di Hashimoto tra fattori endogeni si deve ricordare la gravidanza, che comporta profonde e rapide modificazioni dell’aspetto immunitario tale da predisporre alla comparsa di una tireopatia nel periodo post partum, tra i fattori esogeni vanno ricordate le infezioni, i farmaci, lo iodio e le radiazioni ionizzanti.

La carenza di ormoni tiroide provoca effetti generali che possono essere riassunti come segue:

• Rallentamento dei processi metabolici con prevalente compromissione del catabolismo rispetto all’anabolismo e conseguente accumulo di sostanze a ricambio più lento
• Riduzione dei processi ossidativi e della produzione di calore con compromissione dell’omeostasi termica
• Ridotta disponibilità energetica per tutte le cellule con conseguente riduzione di ogni attività.

I sintomi di ordine generale avvertiti dal paziente possono essere:

• Astenia, adinamia
• Intolleranza al freddo
• Aumento di peso
• Cute fredda e pallida
• Ipercheratosi
• Secchezza e fragilità dei capelli
• Mixedema
• Sonnolenza
• Eloquio alterato
• Iporeflessia osteotendinea
• Riduzione della memoria
• Bradicardia
• Stipsi

⚠È importante sapere quali sono i cibi che dovrebbero essere evitati

Se si soffre di tiroidite di Hashimoto è consigliato mantenere un peso corporeo nella norma e fare attività fisica regolarmente.

Il protocollo per questa patologia è volto ad una dieta mediterranea di tipo antinfiammatorio e l’utilizzo di cereali non raffinati privi di glutine.